Banca Ore: 3 Errori da Evitare per Proteggere la Tua Azienda
Alice Virginia Grassi • 15 dicembre 2025
La gestione della
banca ore è uno strumento di flessibilità utile alle imprese, ma richiede il rispetto delle norme previste dal
D.Lgs. 66/2003, dall’art. 2109 c.c. e dai
CCNL. Una gestione non conforme può generare sanzioni e contenziosi.
Ecco
3 casi frequenti:
Caso 1 – Superamento dei limiti di lavoro straordinario
- Situazione: Il dipendente supera il limite annuo di straordinario (es. 250 ore). L’azienda inserisce l’eccedenza in banca ore senza accordo.
- Cosa fare: Non è ammessa la conversione unilaterale. Serve previsione nel CCNL o accordo aziendale. In assenza, le ore vanno retribuite con maggiorazioni.
- Sanzioni: Da 25 a 154 € per ciascun lavoratore; fino a 1.000 € in caso di recidiva.
Caso 2 – Accumulo eccessivo di ore in banca ore senza piano di smaltimento
- Situazione: Il lavoratore accumula oltre 100 ore senza piano di utilizzo.
- Cosa fare: Definire regole chiare: scadenza ore, periodi di smaltimento, possibilità di conversione economica.
- Sanzioni: Rischio rivendicazione come straordinario + sanzioni da 200 a 10.000 € per irregolarità orario.
Caso 3 – Gestione errata della banca ore alla cessazione del rapporto
- Situazione: Alla cessazione, il dipendente ha ore residue che l’azienda ritiene perse.
- Cosa fare: In assenza di diversa previsione CCNL, le ore vanno liquidate economicamente con eventuali maggiorazioni.
- Sanzioni: Fino a 2.000 € per omesso pagamento + diffida INL.
๐ก Consiglio alle aziende: adottare regolamenti chiari, rispettare i CCNL e formalizzare gli accordi per evitare sanzioni e contenziosi.

Dal 1° gennaio 2025 è operativo il nuovo regime fiscale per le auto aziendali concesse in uso promiscuo ai dipendenti. La riforma, introdotta dalla Legge di Bilancio 2025, segna un cambio di passo importante: il criterio basato sulle emissioni di COโ è stato sostituito da quello legato alla tipologia di alimentazione , con l’obiettivo di favorire la mobilità green. โ
Cosa significa per le aziende? Agevolazioni solo per veicoli elettrici e ibride plug-in . Mild-hybrid e full-hybrid sono tassate come i veicoli tradizionali. Base imponibile calcolata forfetariamente su 15.000 km annui, secondo le tabelle ACI. Regime transitorio per contratti stipulati entro il 2024. ๐ Attenzione alle interpretazioni dell’Agenzia delle Entrate Le recenti risposte a interpello (n. 233 e 237/2025) e la circolare 10/E hanno chiarito che: Le somme trattenute per optional non riducono il fringe benefit. Le spese di ricarica elettrica sostenute dall’azienda non generano ulteriori benefit . Gli importi richiesti ai dipendenti per percorrenze extra non incidono sulla base imponibile. ๐ Impatto pratico: il nuovo sistema incentiva l’elettrico, ma rischia di penalizzare altre soluzioni ibride, creando disparità e influenzando le scelte di fleet management.

Il lavoratore sospeso dall'attività lavorativa e posto in cassa integrazione può sottoscrivere una convenzione con determinati istituti di credito per l'anticipazione dei trattamenti di integrazione salariale. Il lavoratore che richiede l'anticipo alla banca sottoscrive una convenzione con l'istituto di credito e firma una cessione del credito impegnandosi alla domiciliazione futura dello stipendio e di tutti gli emolumenti. Il lavoratore rimane quindi debitore nei confronti della banche delle somme erogate che possono essere richieste dalla banca anche in caso di mancata erogazione da parte dell'INPS e il lavoratore sarà quindi obbligato a restituire tali somme entro 30 giorni. Il datore deve firmare contestualmente al lavoratore la domanda ed è obbligato in solido alla restituzione della somma. Sia il lavoratore che il datore di lavoro devono comunicare tempestivamente le comunicazione pervenute dall'inps circa l'esito delle pratiche di integrazione salariale e sono perseguibili penalmente in caso di mancata comunicazione o di mancato rispetto degli obblighi firmati al momento della sottoscrizione.

L'inps ha finalmente pubblicato la circolare con cui sancisce le linee guide per accedere all'incentivo occupazionale . Possono accedere all'incentivo i lavoratori privi di impiego che dichiarano in form telematica la propria Disponibilità Immediata allo svolgimento di attività lavorativa(did) presso il centro per l'impiego, oppure i lavoratori da considerarsi in stato di disoccupazione, ossia il cui reddito da lavoro dipendente o autonomo corrisponde a un'imposta lorda pari o inferiore alle detrazioni spettanti. Il requisito anagrafico prevede che se il lavoratore abbia tra i 16 e i 34 anni deve semplicemente risultare disoccupato,, diversamente se il lavoratore ha già compiuto 35 anni oltre a essere disoccupato deve risultare privo di impiego regolarmente retribuito da almeno sei mesi. Il lavoratore non deve avere avuto alcun rapporto di lavoro con lo stesso datore di lavoro nei sei mesi antecedenti l'inizio del rapporto di lavoro, salvo i casi di trasformazione da tempo determinato a tempo indeterminato. Sono incentivati i rapporti di lavoro effettuati tra il 1gennaio 2019 e il 31 dicembre 2019. In favore dello stesso lavoratore l'incentivo può essere riconosciuto per un solo rapporto di lavoro, dopo la prima concessione non è pertanto possibile per lo stesso lavoratore essere assunto da un secondo datore di lavoro fruendo nuovamente dell'incentivo.










